Ginocchio: crollo in valgo, una questione di instabilità. Parte 2

Nella prima parte abbiamo già accennato che, dei muscoli correlati al ginocchio valgo, il Medio Gluteo e il Piccolo Gluteo rappresentano i muscoli target preferiti da coloro che inseguono strategie di miglioramento con ciò che i ricercatori chiamano esercizi isolati di potenziamento. Generalmente quando ci rifacciamo alla letteratura, si trova davvero tanto su quanto la pratica di tali esercizi possa influire positivamente sul dolore riferito al ginocchio. Ancora una volta, così come ti ho già detto in merito agli studi elettromiografici (EMG), questa situazione rappresenta solo una parte del problema. Non puoi mettere in discussione questi studi a meno che tu non vi abbia preso parte in prima persona o che le statistiche siano palesemente sospette. Quello che posso dirti è che spesso l’analisi di varianza (ANOVA-Analysis of Variance) presenta lacune per l’assenza nei gruppi sperimentali dei FABQ (Fear-Avoidance Belief Questionnaire), questionari che fanno riferimento a

  • misure neurologiche soggettive di stress
  • a cosa i soggetti testati hanno fatto nei giorni in cui non sono stati con i ricercatori
  • all’eventualità che i soggetti siano stati esposti nuovamente ad attività a rischio
  • al follow up dopo il loro ritorno.

Ho sempre dato ampio credito in passato a questo tipo di letteratura, ma è già da un po’ che non ho più intenzione di farlo se non ho l’assoluta certezza che tutti i crismi vengano rispettati. È veramente imbarazzante ascoltare questi ricercatori, che senza magari un briciolo di esperienza sul campo, affermino frasi del tipo:

“piegati in avanti di 8 gradi per avere l’assoluta certezza di attivare il gluteo”;

“la mobilità della caviglia, la posizione delle coste non gioca un ruolo importante”;

“non preoccuparti se te lo dico io ci puoi credere!”

… e potrei andare avanti ancora un bel po’.

Voglio dirti però che è anche un bene che tu rimanga aggiornato su questi studi in modo da poter valutare la qualità dei messaggi che essi veicolano e assicurarti di essere dalla parte giusta o almeno più lontano da ciò ti sembra non essere la vai giusta.

Rifletti…

Tutto sommato, perché mai non faresti esercizi (drills) soft o isolati se hanno come caratteristica l’assunzione di una posizione articolare che consente, progressivamente, di poter eseguire squat, deadlift e lunge…progressivamente ripeto, e non con l’utilizzo di carichi elevati da subito?

Come puoi eseguire un clamshell e utilizzare soltanto i muscoli stabilizzatori profondi?

E se stai utilizzando il Grande Gluteo, come puoi caricarlo abbastanza per generare adattamenti locali?

Questa è roba soltanto per ricercatori dell’EMG.

I muscoli non sono deboli.

Il Medio Gluteo, il Piccolo Gluteo o qualsiasi tuo altro muscolo è inabilitato nella produzione di forza. Prova a fare qualche altro test in un ambiente altamente supportato e/o non rischioso e vedi se quel muscolo è ancora debole. È lo stesso muscolo indipendentemente dalla posizione in cui metti il corpo. Ciò che il cervello crea o consente…questo fa la differenza!!! La funzione motoria è pattern-specifica… è variabile-specifica… è competente articolare-specifica.

Ebbene sì!… è qualunque cosa tu voglia che sia specifica.

So già che adesso mi chiederai, ma allora è il pattern che è “debole”?

Sicuramente questa domanda ha più senso ma non sono proprio le parole che userei.

Quindi se neanche il pattern è debole, cos’è?

È il Motor Control.

L’affermazione è corretta, ma può ancora voler significare una dozzina di altre cose differenti. Non ti sto dicendo che la tecnica può essere la risposta, ma una tecnica può funzionare.

Ora puoi comprendere meglio.

Gli EMG leggono ciò che leggono quando le ginocchia crollano in valgo o fanno male perché gli input che arrivano per realizzare quel determinato pattern motorio inducono il cervello a sottoregolare l’azionamento neurale di certi muscoli e sovraregolarne un altro. Realizzare quel pattern, col tempo, diventerà normale concepirlo sotto quelle condizioni e sotto condizioni variabili simili ma non sufficienti a generare un cambiamento adeguato nella propriocezione.

I muscoli non sono deboli.

I muscoli non sono spenti a meno che tu non sia morto!

I glutei non possono avere un amnesia. I glutei non hanno un cervello. I cervelli hanno amnesie.

Allora le ginocchia crollano in valgo o sono instabili:

  1. perché la meccanica delle caviglie è compromessa e l’input propriocettivo produce un cambiamento di livello che sembra sicuro;
  2. a causa di una perdita di gestione del carico nella rotazione interna tibiale per effetto di una disfunzione dell’estensibilità tissutale (TED), di una disfunzione della mobilità articolare (JMD) oppure di una disfunzione della stabilità o del Motor Control (SMCD) che determina input propriocettivi dove il cambiamento di livello sembra sicuro;
  3. a causa della meccanica delle anche e una conseguente antiversione che produce input propriocettivi dove il cambiamento di livello sembra sicuro;
  4. a causa della biomeccanica del rachide che produce forme alterate (es.: chiusura della pelvi);
  5. a causa del potere di risposta biologico non adeguato rispetto ad un peso corporeo elevato;
  6. a causa di recupero non sufficiente;
  7. perché le variabili che caratterizzano il movimento non sono state resilienti a cose come scarpe nuove, superfici, attrezzi etc.
  8. perché mai nessuno ha allenato qualcuno a non farlo.

Pertanto se vuoi che il tuo ginocchio abbia la giusta stabilità assicurati di mantenere la giusta mobilità alle articolazioni tibio-tarsica e coxo-femorale e accertati di rimodellare in maniera adeguata i tessuti molli.

Rifletti…

Osserva un atleta di tutto rispetto che nella circostanza è andato incontro ad un “piccolo” valgo.

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