Dolori alla spalla? Dovresti saperne di più!

Una disfunzione della spalla è comune nell’allenamento, in particolare per il movimento di overhead, movimento in cui porti le braccia sopra la testa tenendole distese. Mentre la diagnosi strutturale può essere varia: tendinite, borsite, impingement subacromiale, distorsione, lesione, dislocazione, sublussazione; la diagnosi funzionale è di solito la stessa per tutti questi casi.

La diagnosi funzionale è quasi sempre motivo o causa del dolore. In altre parole, è la disfunzione o la compensazione che ha inevitabilmente condotto all’infortunio tissutale, ossia la diagnosi strutturale. Ma può succedere anche il contrario. La diagnosi funzionale può essere la disfunzione o la compensazione che accade, in seconda battuta, per protezione o inibizione dovuti all’infortunio.

Come coach, noi lavoriamo con la diagnosi funzionale, e almeno in linea di principio, dovremmo lavorare anche in collaborazione con un operatore esperto che tratta diagnosi strutturali. Ciò è importante perché hai bisogno di conoscere le specifiche controindicazioni che la diagnosi strutturale associa al movimento. Queste possono differenziarsi da infortunio ad infortunio.

Quando interveniamo esclusivamente in base alla diagnosi funzionale, usiamo categorie di esercizi che sono indipendenti da quali tessuti risultano interessati dal problema, e successivamente selezioniamo esercizi specifici che rispettino ogni restrizione o temporanea limitazione come indicate dalla diagnosi strutturale.

Consideriamo la spalla ad esempio.

Se l’infortunio è stato una dislocazione o una tendinite, nella maggior parte dei casi ci troviamo in presenza di discinesia scapolare (anormale mobilità scapolare). Così, se un individuo ha un impingement o una lesione alla cuffia dei rotatori, verranno eseguiti alcuni tipi di esercizi per la stabilità scapolare.

A volte, non c’è mai una diagnosi strutturale. Le persone arrivano con una disfunzione della spalla (ROM limitato in uno o più piani). Si sentono limitate nel movimento di overhead, sentono congestionati il trapezio ed il tratto cervicale, sentono “pizzicare” dietro la spalla durante il movimento di overhead.

Per quanto riguarda la valutazione, ci tengo a precisare che quasi tutti questi casi presentano lo stesso grado di discinesia scapolare. Pertanto l’intervento funzionale relativo include, in verità comincia proprio, dalla stabilità e dalla rieducazione scapolare.

A questo punto potresti obiettare e chiedere:

“chiunque con problemi alla spalla esegue gli stessi esercizi?”

La risposta è si e no. Queste persone eseguiranno la stessa categoria di esercizi. Per alcuni probabilmente saranno gli stessi per altri diversi. Come ti ho accennato prima dovrai selezionare esercizi specifici basati sulle restrizioni o temporanee limitazioni indicate dalla diagnosi strutturale.

Se la diagnosi strutturale è un impingement subacromiale, dovrai evitare di scegliere esercizi che vengono eseguiti in overhead. Se si tratta di tendinite, allora puoi utilizzare l’isometria per limitare il movimento ripetuto. Questo può essere un modo per utilizzare strategie di intervento.

Lascia ora che ti illustri alcune considerazioni generali.

Come già ti ho anticipato, al di fuori della lesione acuta, i problemi alla spalla (intesa come articolazione gleno-omerale) di solito non hanno nulla a che fare con l’articolazione stessa. Specificamente, il range limitato in flessione, di solito, ha poco a che fare con l’articolazione gleno-omerale e molto a che fare con il basso tratto cervicale e l’alto tratto toracico del rachide.

Il movimento della spalla coinvolge il movimento della spina toracica fino alla T6. Il movimento di flessione bilaterale della spalla richiede l’estensione della spina toracica. il singolo movimento di flessione richiede estensione della spina toracica tanto quanto rotazione verso lo stesso lato. Così quando intervieni per ripristinare il movimento di overhead devi considerare di effettuare un lavoro in termini di mobilità in estensione e rotazione della spina toracica. Ovviamente la qualità dei drills che utilizzerai sarà funzione di quanto il tuo cliente riesca a fare in termini di esecuzione delle varie forme di esercizio.

Di seguito è riportato un drill molto efficace sia per l’estensione che la rotazione toracica

Se assumere una jail position risulta difficile puoi utilizzare un drill più classico come il sidelying T-spine rotation.

Quando lavorerai sul tratto cervicale, pensa alla mobilità del tratto alto e la stabilità del tratto basso (dalla C-Spine alla T-Spine). Assicurati che la rotazione stia avvenendo intorno ad un asse che attraverso le orecchie. Tieni i denti serrati.

Prova ad inserire questi suggerimenti nel tuo riscaldamento e godi immediatamente dei benefici!

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