Cibo ed infiammazione

Lunedi menu:

A: Cosa mangi oggi a colazione?

B: Cornetto e caffè.

Martedì

A: Che pranzo ti sei portato oggi a lavoro?

B: Un panino con insaccati.

Mercoledì

A: Hai fatto merenda oggi?

B: Si ho mangiato una merendina e un succo.

……..

Sabato

A: Stasera andiamo a cena fuori?

B: Si ho proprio voglia di una pizza würstel e patatine! Tanto a pranzo ho mangiato un’insalata con tonno!

Potrei continuare all’infinito! Ora, premettendo che magari tu sia una persona molto attiva, che si allena regolarmente, e quindi con non molti kg di troppo, di sicuro penserai: “Io sto bene, mi posso permettere di mangiare queste cose, tanto mi muovo molto e non ingrasso!”. Si, un ragionamento che fanno in molti. Ma, devi sapere che, non avere una massa grassa eccessiva non è l’unica ragione per cui bisogna eliminare queste tipologie di alimenti!!

La ricerca ha dimostrato che ci sono alimenti che possono stimolare uno stato infiammatorio dei tessuti. È stato elaborato un indice di infiammazione della dieta (DII), basato sulla revisione della letteratura pubblicata nel 2009 sul rapporto tra dieta ed infiammazione, così da stabilire in modo preciso il rapporto tra gli alimenti che introduciamo nel nostro organismo e un generale indice infiammatorio che questi possono sviluppare.

L’indice viene calcolato in base all’impatto della proteina C reattiva, una proteina misurabile nel sangue prodotta dal fegato, che funge da marker biologico stabile per la rilevazione dell’infiammazione in una fase precoce.

L’infiammazione è una risposta di difesa del nostro organismo a cause esterne che avviene tramite una reazione del nostro sistema immunitario; per cui è una reazione del tutto normale, il problema nasce quando quest’infiammazione dura a lungo e si cronicizza nel tempo. Un’infiammazione cronica può stimolare l’invecchiamento delle cellule e favorire lo sviluppo di malattie degenerative, in particolare è stata associata come causa a numerose malattie cardiovascolari, ad artrite reumatoide, al diabete, all’Alzheimer.

Come alcuni alimenti sono risultati pro-infiammatori, altri è stato dimostrato che hanno effetto antinfiammatorio. Di seguito, nella tabella, puoi vedere l’indice infiammatorio di alcuni alimenti/macro e micronutrienti che assumiamo nei nostri pasti quotidiani. Un indice alto indica una capacità antinfiammatoria dell’alimento, viceversa un indice basso o negativo indica una capacità pro-infiammatoria di esso.

Macronutrienti come carboidrati e grassi (intesi come grassi trans) hanno un indice negativo per cui ciò vuol dire che stimolano fortemente l’infiammazione. Tra gli alimenti che provocano maggiore infiammazione troviamo:

  • zucchero
  • sciroppo di mais
  • carboidrati raffinati
  • oli vegetali e di semi (poiché contengono molti omega-6)
  • grassi trans artificiali come merendine, alimenti fritti, burro etc..
  • alcolici
  • filetti di pollo o merluzzo acquistati già impanati
  • carne lavorata come insaccati, pancetta, salsiccia (poiché contengono prodotti finali di glicazione avanzata: AGEs)

Una piccola parentesi sugli AGEs: Advanced glycation end products; sono molecole derivanti da prodotti non enzimatici di reazioni tra glucosio (o altri saccaridi) con proteine o lipidi. Diversi fattori ambientali come il fumo di sigaretta, diete ricche di carboidrati semplici o raffinati e ipercaloriche, cibi cotti ad alte temperature e stile di vita sedentario, inducono la produzione di AGEs portando al danneggiamento dei lipidi e delle proteine delle cellule (stress ossidativo cellulare). Lo stress ossidativo va ad influire sia sulla trasduzione del segnale delle cellule, come ad esempio sulle risposte metaboliche mediate dall’insulina portando ad un’alterazione della loro funzione (insulino resistenza ad esempio); che sull’attivazione di numerosi fattori di trascrizione indotti dallo stress portando alla produzione di mediatori pro-infiammatori come le citochine.

Oltre agli alimenti elencati, pensa a tutte le tossine che sono presenti nei cibi o alle sostanze nocive che contengono a causa di pesticidi, inquinamento, metodi di conservazione. Ad esempio, si sa che il tonno è un pesce ricco di mercurio, a causa delle elevate quantità di metalli pesanti ormai presenti nel mare; le carni da allevamento sono piene di antibiotici, pur di far crescere gli animali velocemente e il più possibile, così da produrre di più; le merendine sono ricche di grassi idrogenati per dare sapore e per farle conservare a lungo e potrei continuare ancora.

Secondo te tutte queste tossine, quando ingeriamo questi alimenti, dove vanno a finire?!

SI accumulano nel nostro corpo, nei nostri tessuti e organi andando ad intaccare la loro integrità. Queste molecole tossiche principalmente si accumulano nel tessuto adiposo del nostro corpo andandolo ad infiammare e rendendolo molto duro e resistente, difficile anche da eliminare.

Ovviamente, come ci sono degli alimenti pro-infiammatori, di seguito voglio segnalarti alcuni alimenti che, invece, aiutano a ridurre l’infiammazione e che dovresti inserire regolarmente nella tua alimentazione:

  • Verdure a foglia verde
  • Noci, mandorle
  • Frutta
  • Cereali integrali
  • Olio extravergine d’oliva
  • Cipolle
  • Semi di lino e di zucca
  • Frutti di bosco
  • Curcuma e zenzero

Un’infiammazione dei tessuti può influire molto sulla tua performance o sul raggiungimento dei tuoi obiettivi (che siano di salute o estetici). Potresti fare diete su diete ma non arrivare a ciò che vuoi, o impiegarci molto tempo. Un’accurata analisi metabolica, come quella dell’AFI METABOLIC SCREENING, può individuare subito il problema! Grazie ad essa il tuo trainer può elaborare velocemente il piano adatto a te, risolvere la tua situazione anche in tempi brevi. Otterrai risultati netti, oltre che a ridurre il rischio di malattie in cui puoi incorrere.

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